L’EPICA CLASSICA
L’epica Greca
L’autore più importante
dell’epica classica greca è Omero, del quale non si conosce il luogo di
nascita, anche se a contenderselo sono numerose città, tra cui, Chio, Smirne e
Mitilene. Molto probabilmente sotto il suo nome stanno autori diversi che,
quasi certamente in epoche diverse, composero l’Iliade (che narra dell’ultimo
anno della guerra di Troia) e l’Odissea (che racconta il ritorno a casa di
Odisseo o Ulisse, chiamato anche Laerziade, dal nome del padre Laerte, e marito
di Penelope e padre di Telemaco).
Tra gli episodi più famosi
dell’Iliade sono da annoverare quello dell’incontro di Ettore e Andromaca alle
porte Scee di Troia, nel quale il figlioletto Astianatte, portato in braccio
dalla nutrice, si spaventa alla vista del cimiero dell’elmo del padre; il
duello tra Ettore e Patroclo, in cui quest’ultimo indossa le armi dell’amico
Achille; quello del duello tra Ettore e Achille con la morte del primo e la
successiva richiesta del padre di lui, Priamo, di rendere il corpo del figlio
perché gli siano resi gli onori funebri, richiesta cui alla fine Achille
acconsente.
Episodi famosi dell’Odissea,
oltre a quello dell’incontro con il Ciclope Polifemo, sono quello relativo al
dono di Eolo, re dei venti, che regala ad Ulisse di un otre che imprigiona
tutti i venti, tranne quello che può servire al Laerziade per tornare in
patria; quello delle mucche dalle corna lunate sacre al Sole, che inducono in
tentazione i compagni affamati di Ulisse; il soggiorno di Odeisseo presso la maga
Circe, che trasforma i compagni in maiali; quello presso la ninfa Calipso che
terrà a lungo l’eroe con sé; la strage dei Proci, i pretendenti di Penelope
guidati da Antinoo.
L’epica latina
L’autore più importante
dell’epica classica latina è Publio Virgilio Marone, autore delle Bucoliche,
delle Georgiche e dell’Eneide, nato nel 70 a .C. ad Andes, l’odierna Piétole, presso
Mantova, e che a Roma fece parte del cosiddetto “circolo di Mecenate”, un
gruppo di artisti protetti e sostenuti dal ricco banchiere di Augusto.
Protagonista del poema
virgiliano, Eneide, è Enea, principe troiano, nipote di Priamo e figlio di
Anchise e Venere, il quale, arrivato a Cartagine in seguito ad una tempesta
dopo che lui e i suoi compagni erano scampati a una pestilenza a Creta e avevano
incontrato la vedova di Ettore, Andromaca, ridotta schiava, narra a Didone, la
regina di Cartagine, le vicende che l’hanno portato sino a lì. Il viaggio
continuerà fino a far giungere i profughi sulle coste del Lazio dove, dopo una
guerra con alcuni popoli locali, tra cui i Rutuli guidati da Turno, arriveranno
a fondersi con i Latini, dando così origine alla stirpe da cui nascerà Roma.