Oggi i più piccoli festeggeranno (nei limiti del possibile) #Halloween, ma sarebbe bello che conoscessero anche l'antico rito veneto delle LUMERE.
sabato 31 ottobre 2020
altro che halloween!
martedì 27 ottobre 2020
ITALIANO 2^ - Antologia. La Poesia: le figure retoriche
ALCUNE FIGURE RETORICHE
Si chiamano figure retoriche i diversi aspetti che il pensiero assume nel discorso per trovare efficace e viva espressione.
La funzione delle figure diventa essenziale all'interno di un discorso, non tanto per abbellirlo, quanto piuttosto per comunicare ad esso una particolare carica emotiva che consiste nel sorprendere il lettore e non lasciarlo indifferente
Allitterazione
L'allitterazione è una figura
retorica che esalta rapporti fonetici tra le parole. Consiste nella ripetizione di una lettera di una sillaba o più in generale di un suono in parole successive. Il fenomeno avviene per lo più ad inizio di
parola.
“fresche
le mie parole nella sera
ti sien come il fruscio che fan le foglie” (D’Annunzio)
Onomatopèa
L'onomatopea è una figura
retorica che riproduce, attraverso i suoni linguistici di una
determinata lingua, il rumore o il suono associato a un oggetto o a un soggetto a cui si vuole fare
riferimento.
“il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo” (Pascoli)
Metafora
Figura retorica consistente nella sostituzione di un termine con un altro connesso al primo da un rapporto di parziale sovrapposizione semantica.
“Achille è un leone”,
dove leone sostituisce guerriero audace
Similitudine
Figura
retorica che consiste nell'instaurare un paragone, un rapporto di somiglianza
fra due cose o concetti
Come d'autunno si levan le foglie
l'una
appresso de l'altra, fin che 'l ramo
vede a la terra tutte le sue spoglie,
similemente il mal seme
d'Adamo
gittansi di quel lito ad una ad una,
per cenni come augel per suo richiamo
(Dante Alighieri, Commedia, Inferno, Canto III)
Personificazione
La personificazione consiste nell'attribuzione di fattezze, comportamenti, pensieri, tratti (anche psicologici e comportamentali) umani a qualcosa che umano non è.
Oggetto di personificazione può ben essere un oggetto inanimato, un animale, ma anche un concetto astratto, come la pace, la giustizia, la vendetta etc.
ad esempio: Zacinto (o materna mia terra). (U. Foscolo)
Iperbato
Figura retorica consistente nel separare due parole strettamente connesse dal punto di vista sintattico mediante l’inserzione di una o più parole, in modo da determinare un ordine inconsueto o irregolare degli elementi della frase, con particolari effetti di suggestione poetica (tardo ai fiori ronzio di coleotteri, Montale).
Enjambement
E’ una parola francese che significa "inarcatura" e consiste nella continuazione di una frase al verso successivo, annullando così la pausa di fine verso.
Con l’enjambement la pausa ritmica di fine verso non coincide con una pausa logica perciò la frase si spezza a fine verso per concludersi al verso successivo. Es.:
Talor, mentre cammino
per le strade
della città tumultuosa
solo,
mi dimentico il mio
destino d’essere
uomo tra gli altri,
e, come smemorato,
anzi tratto fuor di me
stesso, guardo
la gente con aperti
estranei occhi.
(Camillo Sbarbaro, Talor, mentre cammino per le strade, vv.1/6)
Il secondo verso è strettamente
legato al primo perché della città è il complemento di
specificazione
del vocabolo strade.
Il quarto verso è legato al terzo
perché uomo costituisce la
parte nominale del verbo essere.
Anche il sesto e il quinto verso sono legati tra loro in quanto guardo rappresenta
il verbo e la gente
il suo complemento oggetto.
sabato 24 ottobre 2020
APPROFONDIMENTI LETTERARI 2^ - La "Commedia" di Dante Alighieri: Struttura e temi della Commedia (sintesi)
Struttura e Temi della “COMMEDIA”
di Dante Alighieri
(sintesi)
Il poema è composto da 3 Cantiche (raccolta di canti
) ciascuna di 33 canti più 1 canto di introduzione; in totale l'opera è
composta da 100 canti.
I canti sono composti in endecasillabi, raggruppati
in terzine e con rima incatenata: la terzina dantesca.
L'opera racconta è la narrazione
di un viaggio immaginario e ultraterreno compiuto dal poeta, in seguito al suo
smarrimento in una selva, attraverso l'Inferno e il Purgatorio sotto la guida
del poeta latino Virgilio, e infine attraverso il Paradiso, fino alla visione
diretta di Dio nell'Empireo, sotto la guida di Beatrice.
Il viaggio, che Dante fa cominciare la sera del venerdì santo del 1300, dura una settimana.
Il viaggio della Divina Commedia è un viaggio
fantastico e allegorico, perché oltre al significato letterale dei versi c'è un
significato più profondo.
Da questo significato allegorico, nascosto sotto quello letterale, scaturiscono il significato morale, cioè le norme che l'uomo deve seguire per non cadere nel peccato e quello anagogico, cioè universale, che non riguarda soltanto la storia personale del poeta ma quella di tutta l'umanità, smarrita nella vita peccaminosa, soprattutto perché non sorretta e guidata dalle due autorità che dovrebbero costantemente indicarle la via più giusta: il papa e l'imperatore, i cui poteri, secondo Dante, dovrebbero sempre rimanere distinti e non turbare, confondendosi e tentando a vicenda l'uno di prevaricare l'altro, l'ordine della società.
Per esempio la "selva oscura" è la vita di
peccato che il poeta sta conducendo e tutto il viaggio è una avventura dello
spirito per esprimere la sua visione del mondo , le sue idee, il suo concetto
di bene e di male.
I valori della Divina Commedia sono quelli del medioevo,
epoca in cui visse il poeta.
Inferno
Qui i Peccatori sono condannati secondo la cosiddetta "pena del contrappasso", ovvero una corrispondenza più o
meno evidente esistente tra la pena inflitta ai dannati e la colpa commessa da
loro in vita.
Superato l'Antinferno, dove sono puniti gli ignavi,
e il limbo ove si trovano i non battezzati, si entra nel vero e proprio
inferno.
L'inferno vero e proprio è strutturato in 4 sezioni:
Nella prima sono puniti gli incontinenti (coloro che non hanno saputo
contenere le passioni);
Nella seconda sezione sono puniti coloro che usarono la
violenza;
Nella terza sezione sono puniti coloro che usarono la frode;
Nella parte più profonda dell'Inferno, immersi nel
ghiaccio, sono puniti i
traditori e, siccome
si possono tradire i parenti, la patria, gli amici e i propri familiari, il IX
cerchio è ripartito in quattro zone.
Purgatorio
Anche il purgatorio è diviso in tre parti:
1 - Antipurgatorio,
dove stanno i negligenti, cioè coloro che per pigrizia hanno aspettato a
pentirsi fino all'ultimo istante della vita. Sono divisi in quattro gruppi:
- Gli scomunicati che devono stare
nell'antipurgatorio trenta volte il tempo che durò la scomunica
- I pigri
- I morti di morte violenta
- Gli amanti della gloria terrena
Questi gruppi sosteranno nell'antipurgatorio tanti
anni quanti vissero
2 - Purgatorio:
luogo in cui più si sale e più leggera è la colpa e quindi la pena
Il purgatorio è diviso in sette cornici: i superbi,
gli invidiosi, gli iracondi, gli accidiosi, gli avari, i golosi ed i lussuriosi
3 -
Paradiso terrestre dove
convergono le anime purgate prima di vedere Dio
Paradiso
Il paradiso descritto da Dante è, in linea generale,
conforme a quello cristiano di S. Tommaso e a quello della scienza cosmica
medioevale.
Secondo il sistema tolemaico da lui seguito,
Intorno a Lui, festosi e splendenti, girano nove
cori angelici assieme ai quali sono le anime beate disposte in forma di Candida Rosa.
Tutti i Beati hanno dunque sede nell'Empireo e sono
più o meno vicini a Dio secondo i loro meriti.
Beatrice che rappresenta
venerdì 23 ottobre 2020
sabato 10 ottobre 2020
venerdì 9 ottobre 2020
giovedì 8 ottobre 2020
ITALIANO 2^ - Letteratura. Iacopone da Todi: vita e "Pianto della Madonna"
BIOGRAFIA DI IACOPONE
DA TODI
https://it.wikipedia.org/wiki/Jacopone_da_Todi
Iacopóne da Todi (Iacopo dei Benedetti). - Poeta (n. Todi - m. Collazzone 1306). È il mistico che diede alla poesia italiana le note più acute di un'esperienza religiosa vissuta nelle sue accese esaltazioni, nei suoi prorompenti entusiasmi e nelle sue tormentose nostalgie del divino. Le sue laudi, tra cui il Pianto della Madonna costituisce uno dei suoi capolavori, documentano la storia di un'anima che dal ricordo e dalla meditazione del peccato attinge le vette della sua essenza spirituale, operando secondo la volontà di Dio: ne scaturisce una poesia didascalica e morale le cui forme sono il crudo realismo che, negato spiritualmente, si afferma in rappresentazioni concrete, scabre e discordanti. Tra i suoi componimenti occorre segnalare anche la preghiera in latino Stabat mater.
Incerta la sua biografia, mista di elementi leggendari. Nato nel quarto decennio del sec. XIII, pare esercitasse la professione legale, e fosse amante dei piaceri mondani. La morte della moglie (secondo la leggenda, Vanna, figlia di Bernardino di Guidone dei conti di Coldimezzo), avvenuta durante una festa, per il crollo di una volta (1268), determinò l'improvvisa conversione del marito, che vestì l'abito dei terziarî francescani, si diede per dieci anni alla penitenza, ed entrò infine nell'ordine dei frati minori (1278). Nel contrasto tra gli spirituali e i conventuali fu coi primi, e perciò avverso a Bonifacio VIII. Fu infatti tra i firmatarî del manifesto di Lunghezza con cui si deponeva Bonifacio e si chiedeva la convocazione del concilio (10 maggio 1297). Quando il papa occupò Palestrina, fortezza dei Colonna che proteggevano gli spirituali, Iacopone, che era lì, patì la prigione a Castel S. Pietro sino alla morte di Bonifacio, da lui invano supplicato perché gli togliesse la scomunica. Benedetto XI lo liberò da questa e dalla prigionia; egli allora si ritirò nel convento di S. Lorenzo a Collazzone: dal Quattrocento è sepolto e venerato in San Fortunato a Todi.
Iacopone da Todi –
PIANTO DELLA MADONNA
Nunzio
Donna de’ paradiso,
lo tuo figliolo è priso,
Jesu Cristo beato.
Accurre, donna, e vide
che la gente l’allide!
credo che ‘llo s’occide,
tanto l’on flagellato.
Madonna
Como esser porrìa
che non fece mai follia,
Cristo, la speme mia,
om’ l’avesse pigliato ?
Nunzio
Madonna, egli è traduto,
Juda sì l’ha venduto
trenta denar n’ha ‘vuto,
fatto n’ha gran mercato.
Madonna
Succurri, Magdalena,
gionta m’è adosso piena!
Cristo figlio se mena,
como m’è annunziato.
Nunzio
Succurri, Donna, aiuta!
ch’al tuo figlio se sputa
e la gente lo muta,
hanlo dato a Pilato.
Madonna
O Pilato, non fare
lo figlio mio tormentare,
ch’io te posso mostrare
como a torto è accusato.
Popolo
Crucifige, crucifige!
Omo che se fa rege,
secondo nostra lege,
contradice al senato.
Madonna
Priego che m’entendàti,
nel mio dolor pensàti;
forsa mò ve mutati
de quel ch’avete pensato.
Nunzio
Tragon fuor li ladroni
che sian suoi compagnoni.
Popolo
De spine se coroni!
ché rege s’è chiamato.
Madonna
O figlio, figlio, figlio!
figlio, amoroso giglio,
figlio, chi dà consigli
o al cor mio angustiato?
Figlio, occhi giocondi,
figlio, co’ non respondi?
figlio, perché t’ascondi
dal petto o’ se’ lattato?
Nunzio
Madonna, ecco la cruce,
che la gente l’aduce,
ove la vera luce
dèi essere levato.
Madonna
O croce, que farai?
el figlio mio torrai?
e che ce aponerai
ché non ha en sé peccato ?
Nunzio
Succurri, piena de doglia,
ché ‘l tuo figliol se spoglia;
e la gente par che voglia
che sia en croce chiavato.
Madonna
Se glie tollete ‘l vestire,
lassàtelme vedire
come ‘l crudel ferire
tutto l’ha ‘nsanguinato.
Nunzio
Donna, la man gli è presa
e nella croce è stesa,
con un bollon gli è fesa,
tanto ci l’on ficcato!
L’altra mano se prende,
nella croce se stende,
e lo dolor s’accende,
che più è multiplicato.
Donna, li piè se prenno
e chiavèllanse al lenno,
onne iontura aprenno
tutto l’han desnodato.
Madonna
Ed io comencio el corrotto.
Figliolo, mio deporto,
figlio, chi me t’ha morto,
figlio mio delicato ?
Meglio averìen fatto
che ‘l cor m’avesser tratto,
che, nella croce tratto,
starce descilïato.
Cristo
Mamma, o’ sei venuta?
mortal me dài feruta,
ché ‘l tuo pianger me stuta,
ché ‘l veggio sì afferrato.
Madonna
Figlio, che m’agio anvito,
figlio, patre e marito,
figlio, chi t’ha ferito?
figlio, chi t’ha spogliato?
Cristo
Mamma, perché te lagni?
voglio che tu remagni,
che serve i miei compagni
ch’al mondo agio acquistato.
Madonna
Figlio, questo non dire,
voglio teco morire,
non me voglio partire,
fin che mò m’esce il fiato.
Ch’una agiam sepultura,
figlio de mamma scura,
trovarse en affrantura
mate e figlio affogato.
Cristo
Mamma col core affetto,
entro a le man te metto
de Joanne, mio eletto;
sia il tuo figlio appellato.
Joanne, esta mia mate
tollela en caritate
aggine pietate
ca lo core ha forato.
Madonna
Figlio, l’alma t’è uscita,
figlio de la smarrita,
figlio de la sparita,
figlio attossicato!
Figlio bianco e vermiglio,
figlio senza simiglio
figlio a chi m’appiglio?
figlio, pur m’hai lassato.
Figlio bianco e biondo,
figlio, volto iocondo,
figlio, perché t’ha el mondo,
figlio, così sprezato?
Figlio, dolce e piacente,
figlio de la dolente,
figlio, hatte la gente
malamente treattato!
O Joanne, figlio novello,
morto è lo tuo fratello,
sentito aggio ‘l coltello
che fo profetizzato.
Che morto ha figlio e mate
de dura morte afferrate,
trovarse abracciate
mate e figlio a un cruciato.
http://www.youtube.com/watch?v=krtjIL9TUgk
mercoledì 7 ottobre 2020
GEOGRAFIA 2^ - Generalità dell'Europa
Il continente europeo
si trova nell’emisfero boreale, praticamente interamente a Est del meridiano di
Greenwich.
Il territorio del
continente europeo si presenta disomogeneo e le sue coste hanno un andamento
molto irregolare. Il continente europeo comprende vaste penisole e isole di
grandi dimensioni e il suo ambiente fisico è generalmente favorevole
all’insediamento umano, anche se sul continente europeo sono presenti alcune
formazioni vulcaniche ancora attive.
La parte più giovane
del continente europeo è quella meridionale.
Le pianure più grandi
dell’Europa si trovano nella regione Russa.
La catena montuosa
delle Alpi prosegue nelle catene Asiatiche.
Il continente europeo è
densamente popolato soprattutto nelle zone Occidentali.
Il clima europeo è
fortemente influenzato dalla vicinanza dell’Oceano Atlantico.
Le fasce climatiche del
continente europeo sono quattro (climi mediterraneo, alpino e nordico, oceanico
o atlantico, continentale).
Il clima
mediterraneo è caratterizzato da lunghe estati
calde e asciutte e inverni miti.
Il clima alpino e
nordico ha inverni lunghi e
molto freddi ed estati brevi e fresche.
Il clima oceanico o
atlantico è sufficientemente mite anche durante l’inverno e molto
piovoso in tutte le stagioni.
Il clima
continentale è piuttosto rigido, abbastanza
asciutto e con forti escursioni termiche.
Il Mare Mediterraneo
rende mite il clima di una parte dell’Europa.
Particolarmente
favorite dal clima, dal punto di vista delle risorse economiche naturali, sono
le regioni del bacino del Mediterraneo che, perciò, sono densamente popolate.
La sequenza dei confini
dell’Europa, da Est e Est, in senso orario, è la seguente: Monti Urali, fiume
Ural, Caucaso, Stretti del Bosforo e dei Dardanelli, Mar Mediterraneo, stretto
di Gibilterra, Oceano Atlantico, Mar Glaciale Artico, Monti Urali.
martedì 6 ottobre 2020
ITALIANO 2^ - Letteratura. Francesco d'Assisi: Laus Creaturarum (Cantico delle Creature)
S. FRANCESCO D’ASSISI
- Cantico delle Creature
« Altissimu, onnipotente, bon Signore,
tue so’ le
laude, la gloria e l’honore et onne benedictione.
Ad te solo,
Altissimo, se konfàno et nullu homo ène dignu te mentovare.
Laudato
sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole,
lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande
splendore, de te, Altissimo, porta significatione.
Laudato
si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle, in celu l’ài formate clarite et
pretiose et belle.
Laudato
si’, mi’ Signore, per frate vento et per aere et nubilo et sereno et onne
tempo, per lo quale a le tue creature dai sustentamento.
Laudato
si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et
casta.
Laudato
si’, mi' Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la nocte, et ello è
bello et iocundo et robustoso et forte.
Laudato
si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa,
et produce diversi fructi con coloriti flori et herba.
Laudato
si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore, et sostengo
infirmitate et tribulatione.
Beati
quelli ke 'l sosterrano in pace, ka da te, Altissimo, sirano incoronati.
Laudato si’
mi’ Signore per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò
skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke
trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no 'l farrà male.
Laudate et
benedicete mi’ Signore' et ringratiate et serviateli cum grande
humilitate »
PARAFRASI del Cantico delle Creature di S. Francesco d’Assisi
Mio Signore, grande, onnipotente e sorgente di ogni bontà, a Te va ogni azione di lode, di glorificazione, di onore e di benedizione: si addicono solamente a Te e nessun uomo è degno di nominarTi senza grandi riverenza, amore e rispetto.
Tu sia lodato, o mio Signore, insieme a tutto ciò che hai creato, e in special modo insieme a fratello sole, che ci porta la luce del giorno e grazie al quale illumini anche noi: egli è bello, radioso e splendido ed è il simbolo di Te, mio grande Signore.
Tu sia lodato, o mio Signore, per sorella luna e per le stelle: le hai create in cielo luminose, preziose come gemme e belle.
Tu sia lodato, o mio Signore, per fratello vento e per l’aria e il cielo, sia esso sereno che denso di nubi, e per ogni stagione: grazie ad essi dai vita alle Tue creature.
Tu sia lodato, o mio Signore, per sorella acqua, che molto ci è utile; ed è umile, preziosa e pura.
Tu sia lodato, o mio Signore, per fratello fuoco, grazie al quale illumini il buio della notte: esso è bello, gioioso, e mostra forza e robustezza.
Tu sia lodato, o mio Signore, per la nostra sorella e madre, la terra, che ci sostiene e ci dà da vivere, e ci offre molte frutta e fiori di tanti colori e tanti tipi di piante.
Tu sia lodato, o mio Signore, per quelli che sanno perdonare grazie all’amore che Tu ci hai insegnato; e patiscono e soffrono ogni genere di infermità e di dolore. Beati coloro che sapranno sopportare senza ribellarsi, perché saranno premiati da Te, mio grande Signore.
Tu sia lodato, o mio Signore, per la nostra sorella morte del corpo, dalle quale nessun uomo che viva può fuggire: guai a coloro che moriranno trovandosi nella condizione di peccatori; e beati, invece, coloro che la morte troverà mentre adempiranno al Tuo santo volere, perché per costoro non vi sarà anche la dolorosa morte dell’anima.
Lodate e benedite tutti il mio Signore, e ringraziateLo e serviteLo, con grande umiltà, consapevoli di essere poca cosa davanti a Lui.
sabato 3 ottobre 2020
APPROFONDIMENTI LETTERARI 2^ - La "Commedia" di Dante Alighieri: vita e opere di Dante Alighieri
DANTE ALIGHIERI
Dante Alighieri nasce a Firenze
nel
Ancora giovanissimo, a nove anni, incontra Bice Portinari (figura femminile centrale nell'opera del nostro poeta, che egli chiamerà Beatrice), a cui Dante è legato da un amore profondo e sublimato dalla spiritualità stilnovistica. La rivede poi a diciotto anni, ma, poco dopo, nel 1290, Beatrice muore. Dopo questa disgrazia il poeta vive un momento di crisi.
Dante, a partire dal 1295, entra attivamente e coscientemente nella vita politica della sua città.
La sua carriera politica raggiunge l'apice nel 1300 quando, guelfo di parte bianca, viene eletto priore (la carica più importante del comune fiorentino): il poeta è un politico moderato, tuttavia convinto sostenitore dell'autonomia della città di Firenze, che deve essere libera dalle ingerenze del potere del Papa . L'anno successivo, il papa Bonifacio VIII decide di inviare a Firenze Carlo di Valois, fratello del re di Francia, con l'intenzione nascosta di eliminare i guelfi bianchi dalla scena politica. Il poeta non ritornerà mai più nella sua città natale e verrà condannato ingiustamente all'esilio.
Inizia un pellegrinaggio per l'Italia. Prende contatto con Bartolomeo della Scala a Verona e con i conti Malaspina in Lunigiana, e, tra il 1304 e il 1307, compone il Convivio (poi rimasto interrotto) per acquisire meriti di fronte all'opinione pubblica (per lungo tempo coltiva l'illusione di poter essere richiamato nella sua città come riconoscimento della sua grandezza culturale). Appartiene allo stesso periodo il De Vulgari Eloquentia. Col passare degli anni Dante inizia a vedere il suo esilio come simbolo del distacco dalla corruzione, dagli odi e dagli egoismi di parte. La denuncia e il tentativo di indirizzare di nuovo l'uomo verso la retta via sono per lui l'ispirazione di una nuova poesia che prende forma nella Commedia.
Muore a Ravenna nel 1321.
Le Opere
1295: Vita Nova. Raccolta delle poesie giovanili, scritte fra il 1293 e il 1295. Un'autobiografia spirituale, dove l'amore (per Beatrice) non è descritto nella sua forma sensibile e terrena , ma come un sentimento che porta a un amore e a un ideale di vita più alti.
1304-1306: De Vulgari Eloquentia. Scritto in latino, con regole sull'arte dello scrivere in italiano volgare. Ponendosi il dubbio della giusta o sbagliata diffusione della lingua volgare.
1304-1307: Convivio. Scritto nei primi anni dell'esilio, in lingua volgare. Cerca di convincere gli uomini di potere che lo studio della filosofia e il rispetto delle leggi morali sono una condizione necessaria per la convivenza degli uomini nella società.
1306-1321: Commedia. È il capolavoro di Dante e l'opera che racchiude tutta la sua esperienza. È composta da tre cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ciascuna delle quali comprende 33 canti, scritti in terzine di endecasillabi, eccetto l'Inferno che contiene un canto in più quale prologo all'intera opera. L'Inferno viene completato probabilmente verso il 1309, il Purgatorio verso il 1312, il Paradiso verso il 1318.
1310-1313: De Monarchia. Scritto in latino. Affiora il tema politico. Per il poeta, l'unica forma di governo che possa assicurare la pace e la sicurezza, è la monarchia, una monarchia universale, che rifletta l'unicità e l'universalità del regno di Dio e garantisca la pace, la giustizia e la libertà degli uomini.
Le Rime. Raccolta, ordinata dai posteri, dei componimenti poetici che Dante scrive nel corso della sua vita e che sono legati alle varie esperienze di vita del poeta.