giovedì 8 ottobre 2020

ITALIANO 2^ - Letteratura. Iacopone da Todi: vita e "Pianto della Madonna"

 

BIOGRAFIA DI IACOPONE DA TODI

https://it.wikipedia.org/wiki/Jacopone_da_Todi

 

Iacopóne da Todi (Iacopo dei Benedetti). - Poeta (n. Todi - m. Collazzone 1306). È il mistico che diede alla poesia italiana le note più acute di un'esperienza religiosa vissuta nelle sue accese esaltazioni, nei suoi prorompenti entusiasmi e nelle sue tormentose nostalgie del divino. Le sue laudi, tra cui il Pianto della Madonna costituisce uno dei suoi capolavori, documentano la storia di un'anima che dal ricordo e dalla meditazione del peccato attinge le vette della sua essenza spirituale, operando secondo la volontà di Dio: ne scaturisce una poesia didascalica e morale le cui forme sono il crudo realismo che, negato spiritualmente, si afferma in rappresentazioni concrete, scabre e discordanti. Tra i suoi componimenti occorre segnalare anche la preghiera in latino Stabat mater.

VITA

Incerta la sua biografia, mista di elementi leggendari. Nato nel quarto decennio del sec. XIII, pare esercitasse la professione legale, e fosse amante dei piaceri mondani. La morte della moglie (secondo la leggenda, Vanna, figlia di Bernardino di Guidone dei conti di Coldimezzo), avvenuta durante una festa, per il crollo di una volta (1268), determinò l'improvvisa conversione del marito, che vestì l'abito dei terziarî francescani, si diede per dieci anni alla penitenza, ed entrò infine nell'ordine dei frati minori (1278). Nel contrasto tra gli spirituali e i conventuali fu coi primi, e perciò avverso a Bonifacio VIII. Fu infatti tra i firmatarî del manifesto di Lunghezza con cui si deponeva Bonifacio e si chiedeva la convocazione del concilio (10 maggio 1297). Quando il papa occupò Palestrina, fortezza dei Colonna che proteggevano gli spirituali, Iacopone, che era lì, patì la prigione a Castel S. Pietro sino alla morte di Bonifacio, da lui invano supplicato perché gli togliesse la scomunica. Benedetto XI lo liberò da questa e dalla prigionia; egli allora si ritirò nel convento di S. Lorenzo a Collazzone: dal Quattrocento è sepolto e venerato in San Fortunato a Todi.

 

 

Iacopone da Todi – PIANTO DELLA MADONNA

 

Nunzio 
Donna de’ paradiso,
lo tuo figliolo è priso,
Jesu Cristo beato.
Accurre, donna, e vide

che la gente l’allide!
credo che ‘llo s’occide,
tanto l’on flagellato.

Madonna
Como esser porrìa
che non fece mai follia,
Cristo, la speme mia,
om’ l’avesse pigliato ?

Nunzio
Madonna, egli è traduto,
Juda sì l’ha venduto
trenta denar n’ha ‘vuto,
fatto n’ha gran mercato.

Madonna
Succurri, Magdalena,
gionta m’è adosso piena!
Cristo figlio se mena,
como m’è annunziato.

Nunzio
Succurri, Donna, aiuta!
ch’al tuo figlio se sputa
e la gente lo muta,
hanlo dato a Pilato.

Madonna
O Pilato, non fare
lo figlio mio tormentare,
ch’io te posso mostrare
como a torto è accusato.

Popolo
Crucifige, crucifige!
Omo che se fa rege,
secondo nostra lege,
contradice al senato.

Madonna
Priego che m’entendàti,
nel mio dolor pensàti;
forsa mò ve mutati
de quel ch’avete pensato.

Nunzio
Tragon fuor li ladroni
che sian suoi compagnoni.


Popolo
De spine se coroni!
ché rege s’è chiamato.

Madonna
O figlio, figlio, figlio!
figlio, amoroso giglio,
figlio, chi dà consigli
o al cor mio angustiato?

Figlio, occhi giocondi,
figlio, co’ non respondi?
figlio, perché t’ascondi
dal petto o’ se’ lattato?

Nunzio
Madonna, ecco la cruce,
che la gente l’aduce,
ove la vera luce
dèi essere levato.

Madonna
O croce, que farai?
el figlio mio torrai?
e che ce aponerai
ché non ha en sé peccato ?

Nunzio
Succurri, piena de doglia,
ché ‘l tuo figliol se spoglia;
e la gente par che voglia
che sia en croce chiavato.

Madonna
Se glie tollete ‘l vestire,
lassàtelme vedire
come ‘l crudel ferire
tutto l’ha ‘nsanguinato.

Nunzio
Donna, la man gli è presa
e nella croce è stesa,
con un bollon gli è fesa,
tanto ci l’on ficcato!

L’altra mano se prende,
nella croce se stende,
e lo dolor s’accende,
che più è multiplicato.

Donna, li piè se prenno
e chiavèllanse al lenno,
onne iontura aprenno
tutto l’han desnodato.

Madonna
Ed io comencio el corrotto.
Figliolo, mio deporto,
figlio, chi me t’ha morto,
figlio mio delicato ?

Meglio averìen fatto
che ‘l cor m’avesser tratto,
che, nella croce tratto,
starce descilïato.

Cristo
Mamma, o’ sei venuta?
mortal me dài feruta,
ché ‘l tuo pianger me stuta,
ché ‘l veggio sì afferrato.

Madonna
Figlio, che m’agio anvito,
figlio, patre e marito,
figlio, chi t’ha ferito?
figlio, chi t’ha spogliato?

Cristo
Mamma, perché te lagni?
voglio che tu remagni,
che serve i miei compagni
ch’al mondo agio acquistato.

Madonna
Figlio, questo non dire,
voglio teco morire,
non me voglio partire,
fin che mò m’esce il fiato.

Ch’una agiam sepultura,
figlio de mamma scura,
trovarse en affrantura
mate e figlio affogato.

Cristo
Mamma col core affetto,
entro a le man te metto
de Joanne, mio eletto;
sia il tuo figlio appellato.

Joanne, esta mia mate
tollela en caritate
aggine pietate
ca lo core ha forato.

Madonna
Figlio, l’alma t’è uscita,
figlio de la smarrita,
figlio de la sparita,
figlio attossicato!

Figlio bianco e vermiglio,
figlio senza simiglio
figlio a chi m’appiglio?
figlio, pur m’hai lassato.

Figlio bianco e biondo,
figlio, volto iocondo,
figlio, perché t’ha el mondo,
figlio, così sprezato?

Figlio, dolce e piacente,
figlio de la dolente,
figlio, hatte la gente
malamente treattato!

O Joanne, figlio novello,
morto è lo tuo fratello,
sentito aggio ‘l coltello
che fo profetizzato.

Che morto ha figlio e mate
de dura morte afferrate,
trovarse abracciate
mate e figlio a un cruciato.

 

 

http://www.youtube.com/watch?v=krtjIL9TUgk