ALCUNE FIGURE RETORICHE
Si chiamano figure retoriche i diversi aspetti che il pensiero assume nel discorso per trovare efficace e viva espressione.
La funzione delle figure diventa essenziale all'interno di un discorso, non tanto per abbellirlo, quanto piuttosto per comunicare ad esso una particolare carica emotiva che consiste nel sorprendere il lettore e non lasciarlo indifferente
Allitterazione
L'allitterazione è una figura
retorica che esalta rapporti fonetici tra le parole. Consiste nella ripetizione di una lettera di una sillaba o più in generale di un suono in parole successive. Il fenomeno avviene per lo più ad inizio di
parola.
“fresche
le mie parole nella sera
ti sien come il fruscio che fan le foglie” (D’Annunzio)
Onomatopèa
L'onomatopea è una figura
retorica che riproduce, attraverso i suoni linguistici di una
determinata lingua, il rumore o il suono associato a un oggetto o a un soggetto a cui si vuole fare
riferimento.
“il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo” (Pascoli)
Metafora
Figura retorica consistente nella sostituzione di un termine con un altro connesso al primo da un rapporto di parziale sovrapposizione semantica.
“Achille è un leone”,
dove leone sostituisce guerriero audace
Similitudine
Figura
retorica che consiste nell'instaurare un paragone, un rapporto di somiglianza
fra due cose o concetti
Come d'autunno si levan le foglie
l'una
appresso de l'altra, fin che 'l ramo
vede a la terra tutte le sue spoglie,
similemente il mal seme
d'Adamo
gittansi di quel lito ad una ad una,
per cenni come augel per suo richiamo
(Dante Alighieri, Commedia, Inferno, Canto III)
Personificazione
La personificazione consiste nell'attribuzione di fattezze, comportamenti, pensieri, tratti (anche psicologici e comportamentali) umani a qualcosa che umano non è.
Oggetto di personificazione può ben essere un oggetto inanimato, un animale, ma anche un concetto astratto, come la pace, la giustizia, la vendetta etc.
ad esempio: Zacinto (o materna mia terra). (U. Foscolo)
Iperbato
Figura retorica consistente nel separare due parole strettamente connesse dal punto di vista sintattico mediante l’inserzione di una o più parole, in modo da determinare un ordine inconsueto o irregolare degli elementi della frase, con particolari effetti di suggestione poetica (tardo ai fiori ronzio di coleotteri, Montale).
Enjambement
E’ una parola francese che significa "inarcatura" e consiste nella continuazione di una frase al verso successivo, annullando così la pausa di fine verso.
Con l’enjambement la pausa ritmica di fine verso non coincide con una pausa logica perciò la frase si spezza a fine verso per concludersi al verso successivo. Es.:
Talor, mentre cammino
per le strade
della città tumultuosa
solo,
mi dimentico il mio
destino d’essere
uomo tra gli altri,
e, come smemorato,
anzi tratto fuor di me
stesso, guardo
la gente con aperti
estranei occhi.
(Camillo Sbarbaro, Talor, mentre cammino per le strade, vv.1/6)
Il secondo verso è strettamente
legato al primo perché della città è il complemento di
specificazione
del vocabolo strade.
Il quarto verso è legato al terzo
perché uomo costituisce la
parte nominale del verbo essere.
Anche il sesto e il quinto verso sono legati tra loro in quanto guardo rappresenta
il verbo e la gente
il suo complemento oggetto.